L’anziano sottratto al proprio ambiente può deprimersi: ma se la casa di riposo propone attività stimolanti, si può davvero rinascere!
Quali sono i motivi che portano a compiere la scelta di ricoverare l'anziano in un istituto?
Il ricovero in istituto di un anziano è di solito una scelta fatta per necessità dalla famiglia che lo circonda: condizioni fisiche e/o mentali precarie, lontananza delle reciproche residenze, rapporti conflittuali che non consentono coabitazioni, tentativi falliti di mantenere insieme la coppia genitoriale quando uno dei due diventa non autosufficiente. Queste ed altre motivazioni mettono in moto il percorso, prima solo mentale e poi concreto, verso la ricerca di un posto letto.
Il momento della scelta della casa di riposo rappresenta per la famiglia un momento di forte stress psico-fisico al quale si aggiunge il senso di colpa che subentra per aver lasciato il parente in un contesto del tutto nuovo.
Questa scelta porta con se molteplici dubbi e le domande più frequenti che si pongono i familiari dell’anziano sono:
Sarà curato e assistito a dovere? Ascolteranno i suoi bisogni? Se non sta bene sarà in grado di comunicarmelo? Sarà arrabbiato con me perché l’ho lasciato da solo?
In questo frangente di preoccupazioni è importante riconoscere che il compito della casa di riposo è quello di migliorare la quotidianità del paziente attraverso interventi professionali di assistenza.
L'inizio di una nuova Vita!
La compagnia.
Uno dei più grandi problemi per gli anziani che rimangono vedovi o che non riescono a trascorrere molto tempo con figli e nipoti è la solitudine. Da questa situazione possono derivare problemi di salute più seri, come la depressione. Uno dei vantaggi fondamentali della vita in casa di riposo è senz’altro la presenza di altre persone con cui poter passare del tempo e svolgere attività ricreative.
Presenza di personale sanitario specializzato.
In ogni casa di riposo sono presenti infermieri e personale ausiliario specializzato, che si occupano degli ospiti della struttura. In particolare, ogni infermiere segue un piccolo gruppo di anziani, per far sì che ogni ospite riceva le dovute attenzioni 24 ore su 24. Questa caratteristica è un punto di forza molto importante di queste strutture, soprattutto in tutti quei casi in cui la persona anziana ha patologie particolari, ha bisogno di assumere farmaci regolarmente o di ricevere delle iniezioni.
Qualità delle strutture.
Le strutture in cui sono situate le case di riposo hanno generalmente la forma e le caratteristiche di un condominio, e sono spesso posizionate strategicamente in prossimità di spazi verdi o vicino al mare. Questo crea un’atmosfera serena e rilassata, lontana dal caos cittadino, di cui gli anziani non possono che beneficiare. Inoltre, le case di riposo includono generalmente palestre e centri per la fisioterapia. Questo consente di svolgere attività e laboratori molto coinvolgenti per gli ospiti.
Come parlarne all’anziano?
Comunicare questa scelta al diretto interessato è un momento fondamentale, oltre che complesso.
La soluzione-chiave per presentare all'anziano qualsiasi cambiamento, positivo o negativo, è la gradualità. La scelta migliore è quella di presentare il ricovero come una soluzione temporanea, un periodo di riabilitazione o di valutazione delle esigenze dell'anziano.
Al momento del ricovero in Casa di riposo, quali sono gli aspetti positivi da sottolineare per incoraggiare l'anziano?
Sarà stesso l'anziano a rendersi degli effetti benefici del soggiorno derivati dalla quantità di attività alle quali può prendere parte e dalla possibilità di apportare a sua volta un contributo alla nuova comunità. In questo contesto, è importante il ruolo giocato dal team di operatori che lavora all'interno della struttura: non solo per i servizi offerti, ma anche per gli stimoli positivi che può apportare. Nel proprio ambiente domestico l’anziano patisce spesso una carenza di sollecitazioni, determinata in molti casi anche dalla relativa solitudine in cui vive e che può indurre una regressione cognitiva. Al contrario, la vita in Casa di riposo fornisce all'anziano un numero di stimoli sufficiente a restituirgli la dignità di una vita vissuta pienamente.
La famiglia può comunque avere un ruolo attivo nella costruzione di questa nuova rete sociale?
Assolutamente sì. Il ruolo della famiglia è centrale per la fase di integrazione dell'anziano all'interno della struttura. Innanzitutto, le visite dei famigliari devono essere più intense e frequenti nella prima fase, per evitare che il loro parente possa provare un senso di abbandono. Tuttavia, ancora più efficace sarà la partecipazione attiva familiari alle iniziative promosse dagli operatori o dai parenti degli altri ospiti della struttura: devono impegnarsi per instaurare delle relazioni sociali, in maniera tale da promuovere l'ingresso dell'anziano come di loro stessi nella una nuova comunità. In questo modo, l'evoluzione del ricovero da temporaneo a permanente non verrà percepita come una forzatura, ma come il naturale decorso di questa esperienza.
Quali sono, invece, gli atteggiamenti e gli errori da evitare?
Il principale problema riscontrato dai famigliari in questa fase di inserimento è il senso di colpa, che però va subito sopito. Rispetto a quanto detto in precedenza, va sottolineato che gli elementi positivi apportati dal ricovero in Casa di riposo non devono essere percepiti solo dall'anziano, ma anche dai suoi famigliari, che devono considerare la struttura come una fonte di stimoli e come un'occasione di conferire al proprio caro una ritrovata dignità personale.
Anche il team degli operatori non va mai percepito negativamente: sono persone da considerare come degli alleati e non come dei “sostituti”. Il ruolo della famiglia rimane imprescindibile e la sua percezione della struttura influisce sulle impressioni dell'anziano e sulla sua capacità di adeguarsi prima e nel miglior modo possibile alla nuova vita.