Anziani e animali domestici: una relazione benefica

Con l’età che avanza e il corpo che infiacchisce sotto i duri colpi del tempo, è difficile scongiurare la sensazione di star divenendo, a poco a poco, “inutili” a sé e agli altri. Nutrire simili sentimenti, oltre a momenti di abbandono e avvilimento, porta non di rado a depressione cronica.

Per scongiurare tale stato di prostrazione emotiva, uno dei consigli più accreditati è, senza dubbio, occuparsi di un animale domestico. La “pet therapy” può dare benefici significativi in questi casi, in quanto rende la persona responsabile di qualcun altro, aumenta le possibilità di distrazione, riempie il senso di vuoto, gratifica tramite il rapporto affettivo che gli animali domestici, seppur in un linguaggio diverso dal nostro, ricambiano in una maniera estremamente evidente e percettibile.

La presenza di un animale domestico, dunque, offre uno schema per la routine quotidiana, riduce la solitudine e aumenta la percezione di sentirsi utili.

Oltre alla depressione in senso stretto, la compagnia di un animale ha altri ruoli nella cura del benessere dell’anziano.

Secondo alcuni studi effettuati proprio sull'influenza che ha l’accudimento di un "pet" da parte degli over 65, ci sono dei benefici anche riguardo la salute fisica della persona, nonché un rallentamento del declino cognitivo.

Avere un impegno fisso di simile portata, infatti, consente di tenere attive diverse funzioni celebrali che con gli anni tendono a diminuire e ed abbassarsi sotto la soglia media quali:

  • Abilità di attenzioni;
  • Funzioni esecutive come programmare e portare a termine un compito;
  • Memoria verbale nel ricordare i nomi o gli oggetti da utilizzare;
  • Memoria prospettica ovvero ricordarsi cosa fare nel futuro;
  • Gestione delle emozioni.

L’obiettivo quindi è invitare gli anziani ad accogliere un animale domestico in casa. Meglio se un cane, per la loro incredibile capacità di mostrare empatia. Meglio, in ogni caso, se adottato.

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