Guerra: La memoria che solo gli anziani hanno

Degli anziani si è parlato molto, da tanti punti di vista. Se ne è parlato soprattutto quest’anno a causa del Covid, essendo proprio gli anziani la popolazione maggiormente colpita dal virus. Si parla molto anche di memoria storica degli anziani.

Sicuramente uno degli effetti maggiormente noti dell’invecchiamento è proprio la perdita di efficienza mnestica, con annesse difficoltà nel tenere in mente cosa dovremmo fare a breve, nel ricordare nomi e nel contestualizzare i ricordi. Ma ci sono ricordi che, spesso, rimangono vividi anche a distanza di molto tempo. Ricordi che solo gli anziani riescono ad avere. Può sembrare paradossale che, coloro che sono maggiormente a rischio di dimenticare, siano la nostra unica fonte per poter conoscere determinati periodi e specifici vissuti.

Le descrizioni di eventi cosi importanti, come ad esempio la seconda guerra mondiale sono così dettagliate, così emotivamente colorate, che rendono possibile il poter immergersi in quei ricordi.

Il tempo si ferma e torna indietro di quasi 80 anni.  Quel ricordo sembra essere indelebile nella loro memoria, come fosse stato marchiato a fuoco. Ma non è l’unico. Gli anziani spesso hanno vissuto sulla propria pelle la miseria, la fame. Hanno lavorato nei campi o nelle prime fabbriche. Le loro case erano prive di cose che per noi oggi sono ovvie e hanno potuto sperimentare quello che significa passare dalla crisi al boom economico. E oggi si ritrovano a vivere in un mondo fatto di post, motori di ricerca, follower.

Gli anziani sono una fonte costante di ricordi che rischiano di andare perse, se non ci mettiamo lì, ad ascoltare, a raccogliere quei dettagli che non troveremo sui libri di storia, semplicemente perché sui libri troviamo i fatti, non troviamo i vissuti. Non voglio dire che i fatti non contano. Anzi. Ma sono le emozioni che colorano gli eventi. E le emozioni riescono ad emergere quando i fatti vengono narrati, raccontati e raccolti da chi ascolta. Le emozioni sono fondamentali nella nostra esistenza. Ci permettono di prevenire il disagio e ci aiutano a stare meglio, favorendo buone relazioni e migliorano i nostri comportamenti sociali. Conoscerle e riconoscerle in sé, ci può aiutare a prevenire e risolvere i conflitti relazionali, favorendo comportamenti positivi e cooperativi.

Le storie, le narrazioni delle nostre storie, sono potentissime, riescono a tenerci in vita, proprio perché ci permettono di rimanere nei ricordi degli altri.

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