Influenza negli anziani: come comportarsi?

In età adulta, l'influenza può essere molto fastidiosa, ma, se gestita con ragionevolezza, difficilmente comporta complicanze severe in persone con difese immunitarie adeguate e in un buono stato di salute generale. Dopo i 60-65 anni, tuttavia, la situazione cambia. Con l'avanzare dell'età, l'organismo diventa progressivamente meno efficiente nel contrastare i virus influenzali, che hanno quindi maggiori possibilità di moltiplicarsi e fare danni. Il quadro clinico, poi, può essere ulteriormente peggiorato da infezioni respiratorie di origine batterica, che si sviluppano più facilmente nell'anziano già indebolito. Questo maggior rischio di base, che interessa anche anziani complessivamente sani, diventa particolarmente elevato quando l'influenza va a sommarsi ad altre patologie croniche, soprattutto di tipo respiratorio (come asma o broncopneumopatia cronica ostruttiva), cardiovascolare (coronaropatie, aterosclerosi, storia di infarto miocardico, ecc.) o metabolico (in particolare, il diabete).

Altri fattori che aumentano la probabilità degli anziani over 65 di contrarre l’influenza comprendono il fatto di essere ricoverati in ospedale, di risiedere in comunità per anziani o di avere frequenti contatti con i nipotini di giovane età. Per le persone della terza età diventa più delicata anche la modalità con la quale si cura l’influenza, questo perché molti farmaci, comunemente utilizzati per abbassare la febbre o contrastare i sintomi tipici dell’influenza, potrebbero essere controindicati qualora nell’anziano fossero presenti specifici disturbi.

Per queste motivazioni, dopo una certa età, diviene molto importante prevenire l’influenza, sottoponendosi ogni anno alla profilassi antinfluenzale con il vaccino.

Il primo passo fondamentale è prevenire! 

Come raccomandato dal Ministero della Salute, tutte le persone con più di 65 anni già dalle prime settimane di novembre e fino alla metà di dicembre dovrebbero assumere il vaccino antinfluenzale, peraltro erogato gratuitamente a questa categoria di popolazione particolarmente a rischio. Diversi studi clinici e l'esperienza maturata negli anni hanno, infatti, dimostrato che gli anzia

ni che si vaccinano riescono a evitare nella maggior parte dei casi di contrarre l'influenza e vengono colpiti da polmoniti e altre gravi complicanze molto più raramente di chi non si tutela, ottenendone anche evidenti vantaggi in termini di sopravvivenza. D'altro canto, effettuare la profilassi non azzera la probabilità di andare incontro a sindromi influenzali (l'efficacia del vaccino è del 60-70% circa) o a malattie da raffreddamento di altra natura.

Oltre all’intervento specifico del vaccino, per prevenire il rischio di influenza è opportuno rispettare tutti i comportamenti igienici di base: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone, evitare di frequentare luoghi pubblici molto affollati, ecc.; le stesse precauzioni per l’igiene dovrebbero essere adottate anche da coloro che assistono l’anziano col fine di evitare di trasmettergli qualche possibile germe.

Sempre meglio interpellare il medico 

Innanzitutto, quando ad ammalarsi è una persona anziana è sempre preferibile interpellare il medico fin dai primi malesseri per essere certi di aver interpretato correttamente i sintomi e non commettere errori nella scelta e nel dosaggio dei farmaci da assumere. Un secondo aspetto fondamentale riguarda il riposo: che si tratti di vera influenza o di un'altra malattia da raffreddamento accompagnata da febbre e disturbi respiratori, evitare di affaticarsi e di esporsi a sbalzi di temperatura è essenziale per dar modo all'organismo di rimettersi presto e bene. Quindi, per 5-7 giorni è meglio restare in casa, se necessario a letto, e lasciare a genitori e baby-sitter il compito di accudire gli eventuali nipotini. La febbre, di solito, negli anziani non raggiunge mai valori elevati, ma non per questo è meno fastidiosa.

Qualche utile consiglio nutrizionale

Oltre ad assumere l'antipiretico, in caso di febbre gli anziani devono sforzarsi di bere il più possibile anche se non hanno sete per reintegrare i liquidi persi e prevenire condizioni di disidratazione, potenzialmente pericolose. Segni tipici di disidratazione in età avanzata comprendono cute secca e opaca, stanchezza, confusione mentale, allucinazioni. Oltre all'acqua, sono indicati tutti i tipi di bevanda non alcolica e a ridotto contenuto di caffeina e zuccheri (succhi di frutta, latte, tisane, tè, brodi, minestre di verdura, ecc.). Vanno assunti preferibilmente tiepidi o a temperatura ambiente, a seconda dei casi. Sul fronte alimentare più generale, invece, per sostenere la ripresa non è necessario seguire una dieta specifica, ma bisogna puntare su cibi freschi, nutrienti e facili da digerire, ricchi di vitamine e sali minerali.

Contro i disturbi respiratori di contorno

E se ci sono raffreddore intenso, tosse e mal di gola? Contro il primo meglio optare per rimedi non farmacologici, come i suffumigi, magari aggiungendo all'acqua un po' di bicarbonato. Per la tosse si può ricorrere a uno sciroppo calmante (se è secca) oppure a un fluidificante/espettorante (se c'è catarro), ma in entrambi i casi meglio chiedere prima l'opinione del medico perché potrebbe essere preferibile avviare subito una terapia antibiotica. In presenza di banale raucedine o faringite, invece, si può ricorrere a un antinfiammatorio/disinfettante locale in compresse da masticare lentamente in bocca o in soluzione per lavaggi orali, oltre naturalmente a tutti i rimedi naturali ben collaudati: dalle già citate bevande calde alla propoli spray. Ultima raccomandazione, ma di primaria importanza, per i fumatori: cercare di smettere durante la malattia o almeno ridurre il numero sigarette quotidiane.

Abbassare la febbre con i rimedi naturali

Come abbiamo detto in precedenza, curare la febbre con i farmaci potrebbe risultare pericoloso per la salute delle persone anziane. Ecco allora alcuni rimedi naturali per abbassare la febbre:

  •        Fare un bagno caldo: immergersi nella vasca con l’acqua ancora bollente e rilassarsi mentre la temperatura dell’acqua si abbassa lentamente; questa lenta riduzione del calore consentirà di raffreddarsi in modo graduale contemporaneamente all’acqua
  •        Dormire indossando calzini bagnati: è affermato che i piedi freddi possono stimolare la circolazione e la risposta del sistema immunitario; il corpo userà il calore e col tempo asciugherà i calzini, raffreddandosi di conseguenza
  •        Mangiare di meno: la scienza afferma infatti che non è bene sprecare le energie nella digestione, in modo tale da consentire ad esse di combattere l’infezione causata dalla febbre
  •        Bere acqua in abbondanza: la febbre può causare disidratazione nell’anziano peggiorandone così le condizioni

La polmonite e i sintomi iniziali negli anziani

La polmonite nelle persone anziane è un’infezione molto comune e questa è il risultato, oltre che dell’età stessa, di più batteri che contemporaneamente intaccano l’organismo.

sintomi iniziali della polmonite sono scarsi o assenti; tuttavia vi consigliamo di prendere in considerazione questa malattia quando nell’anziano si verificano disturbi respiratori pur restando a riposo, senza compiere alcuna attività fisica che potrebbe essere responsabile della mancanza di respiro, o brividi di freddo, sudorazione elevata, dolori al petto o confusione mentale. Con l’insorgere di questi sintomi vi consigliamo di contattare il vostro medico curante, il quale attraverso un’opportuna visita potrà certificare la malattia e prescriverne la cura.

Guarire la polmonite con cure naturali

La polmonite nelle persone anziane con un fisico debole richiede molta cura e particolari attenzioni. Qualora non dovessero bastare i farmaci prescritti dal medico, è possibile curare la polmonite nell’anziano attraverso delle cure naturali, in particolare:

  •        Cura con le erbe: questa può rappresentare un valido aiuto nella guarigione dalla polmonite, infatti in natura esistono molte piante balsamiche e erbe officinali adatti alla risoluzione del problema
  •        Realizzare bagni di ossigeno: aggiungere all’acqua della vasca mezza tazza di bicarbonato, ¼ di bicchiere di sale e due tazze di acqua ossigenata; facendo un bagno di almeno 15 minuti, questa miscela consentirà di diminuire il muco che si deposita nei polmoni, aiutando l’organismo ad eliminarlo e quindi a respirare meglio.
  •        Fare una sauna: sarebbe opportuno farla un paio di volte alla settimana per almeno 20 minuti, così il vapore renderà il muco più liquido facilitandone l’espulsione
  •        Respirare vapori di eucalipto: mettere a bollire dell’acqua e aggiungervi 15 gocce di eucalipto, togliere l’acqua dal fuoco e respirarne il vapore per almeno 10 minuti; questo aiuterà ad espellere il muco facilitando la respirazione
  •        Strofinare il torace con un panno caldo di cotone: questo consentirà di ridurre la sofferenza causata dalla polmonite facendo sentire meglio l’anziano
  •        Bere una tisana di zenzero: questo tubero possiede proprietà antinfiammatorie e antibiotiche ottime per favorire la salute polmonare; si raccomanda di bere tre bicchieri al giorno di tisana

 

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