La Sessualità Nelle Persone Anziane: Miti da Sfatare!

La dimensione sessuale esiste sempre, lungo tutto il ciclo di vita dell’essere umano, nonostante i tanti pregiudizi sull’argomento.

Sicuramente la percezione della sessualità cambia a seconda delle età della vita ma il cambiamento non presuppone la scomparsa.

Ecco, dunque, che dopo i 65 anni, seppure la frequenza dell’attività sessuale tenda a declinare, questa sfera è ben presente nella vita dell’anziano.

Le numerose ricerche in questo campo, ci dicono che il 50-80% degli uomini e delle donne ultrasessantenni continuano ad essere sessualmente attivi, con un rapporto sessuale al mese.

Buono sarebbe ricordare queste statistiche, in particolar modo, a chi vede l’anziano come asessuato e lo riporta ad una condizione di infantilizzazione.

Sicuramente, dal punto di vista fisico, l’attività sessuale con l’avanzare dell’età può essere ostacolata da alcune malattie croniche, da terapie farmacologiche invasive o interventi chirurgici.

Modificazioni della funzione sessuale legate all’età:

Nella vecchiaia si verificano due importanti categorie di fenomeni: il cambiamento corporeo e le modificazioni fisiologiche e psicologiche.

Il corpo cambia nelle proporzioni, nell’elasticità della pelle e nella tonicità muscolare. E’ chiaro come l’uomo che faccia costantemente attività fisica, senza ansia da prestazione, che curi la sua salute, che mangi in modo sano…. limiti notevolmente i danni del decadimento fisico.

A ciò si aggiunge una diminuzione delle capacità sensoriali, che però possono oggigiorno venire ovviate, vedi occhiali da vista ed eventuali apparecchi acustici molto funzionali. Se la persona mantiene attiva la mente, mostrandosi aperta, flessibile e continuando ad apprendere e a cercare di migliorare se stessa, questi stessi cambiamenti sensoriali vengono ad essere meno percepiti.

Le convinzioni psicologiche sono le più deleterie e colpiscono negativamente gli anziani, soprattutto gli uomini nella sfera sessuale, ad esempio: la paura di invecchiare, di perdere la memoria, di non essere più attraenti, di perdere la capacità erettile, ecc.

Ricordo che si può essere giovani ad età avanzata e vecchi prematuramente e ciò dipende dall’apertura mentale e dalla capacità di reinventarsi e di sperimentare cose nuove.  Ogni età è relativa alla persona  ed al suo stile di vita ed ogni età ha il suo fascino.

Le limitazioni fisiche sono, senza alcun dubbio, da tenere in considerazione, anche se con l’ausilio di uno specialista si possono tenere sotto controllo, senza rinunciare ad avere una buona attività sessuale.

Tuttavia, a limitare l’anziano, non è sempre il fisico ma proprio i tanti pregiudizi intorno all’argomento.

Ed ecco che si fa avanti la cosiddetta sindrome da breakdown sessuale: l’anziano interiorizza tutti quegli atteggiamenti sociali negativi e identifica se stesso come persona non-sessuata.

I falsi miti della sessualità dell’anziano

Esistono false credenze che influiscono negativamente sulla sessualità dell’anziano:

Mito N 1 : Il sesso non ha importanza nell’età anziana. La vita dell’anziano dovrebbe essere asessuata.

In realtà, il sesso è istinto di vita (Eros, dice Freud) e questo istinto dura fino alla morte.

Mito N. 2  : L’interesse per il sesso è anormale negli anziani.

L’interesse per il sesso è normale a tutte le età.

Mito N. 3 : gli anziani non dovrebbero risposarsi dopo la morte del coniuge.

Le persone, invece, che trovano nuovi interessi si mantengono giovani più a lungo. Avere sempre nuovi obiettivi aiuta a prolungare la vita.

Mito N. 4 : gli anziani dovrebbero essere separati per sesso nelle case di riposo così creerebbero meno problemi al personale ed ai loro familiari.

I figli non dovrebbero essere egoisti e gelosi dei propri genitori, ma lasciarli vivere nel miglior modo possibile. Ricordiamo il detto: “l’Amore non ha età”.

Sono state individuate altre tre false credenze:

  1. nell’età avanzata gli individui non sono sessualmente desiderabili;
  2. nell’età avanzata gli individui non provano desiderio sessuale;
  3. nell’età avanzata non si è  sessualmente capaci.

Purtroppo, nella nostra società che demonizza la vecchiaia e la morte, queste credenze influenzano negativamente la vita sessuale delle persone anziane, creando problemi di mancanza di desiderio (per paura di far brutta figura è meglio astenersi…), eiaculazione precoce (dovuta a scarse opportunità di avere rapporti sessuali ed a meccanismi di ansia…) ed impotenza, più mentale che non fisica.

Ricordiamo che si tratta di false credenze: se la persona si mantiene attiva, cura la sua salute ed evita malattie invalidanti, può avere una vita sessuale indipendentemente dall’età. Inoltre oggigiorno esiste la concreta possibilità, sia sotto il profilo psicologico che sotto quello strettamente funzionale, di “aiutare” una sessualità paurosa o carente, supportandola anche con prodotti ad hoc.

Una curiosità: il massimo livello di potenza sessuale si ha nell’adolescenza, poi prevale l’intelligenza sessuale, ossia l’esperienza, la capacità di capire i desideri della partner per poterli soddisfare.

Concludendo, è opportuno adottare uno stile di vita attivo, attento alla salute ed un’apertura mentale che permetterà di rimanere giovani più a lungo.

Dunque?

Via libera all’attività sessuale dell’anziano, tendendo conto sempre del rispetto dello stesso e dei suoi desideri.

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