Osteoporosi nell’anziano: sintomi e prevenzione

Perché soprattutto gli anziani soffrono di Osteoporosi?

L’ osteoporosi negli anziani è una malattia molto diffusa, anche e soprattutto perché la sua prevenzione inizia in età giovanile, quando si presta meno attenzione alla propria alimentazione e al proprio stile di vita.
È bene cominciare parlando di alimentazione poiché l‘osteoporosi è una malattia di origine metabolica che causa una progressiva riduzione della massa ossea ed un’alterazione della microarchitettura dell’osso, dalla quale deriva una notevole fragilità ossea che è all’origine di molte fratture verificatesi in seguito a traumi banali.

Quali sono le cause dell’osteoporosi?

Vi sono due forme principali di osteoporosi: una “primitiva”, che colpisce le donne in post-menopausa o gli anziani, ed una “secondaria”, che invece può interessare soggetti di qualsiasi età affetti da malattie croniche o in terapia con farmaci che direttamente o indirettamente influenzano negativamente la salute scheletrica. Tra le malattie croniche associate ad osteoporosi vanno ricordate le malattie endocrine (ipogonadismo, sindrome di Cushing, ipertiroidismo, iperparatiroidismo primitivo e secondario, deficit dell’ormone della crescita, acromegalia, iperprolattinemia), le malattie sistemiche autoimmuni, le sindromi da malassorbimento, le bronchite croniche ostruttive e le malattie neuro-muscolari con ridotta performance motoria. Tra i numerosi farmaci in grado di ridurre la resistenza scheletrica, importante ricordare i glucocorticoidi, le terapie immunosoppressive e le terapie ormonali di deprivazione estrogenica ed androgenica. Vanno poi ricordate le osteoporosi causate da malattie genetiche che causano fragilità scheletrica sin dai primi anni di vita.

È possibile prevenire l’osteoporosi?

L’ osteoporosi negli anziani, purtroppo, risulta essere piuttosto asintomatica e per nulla premonitrice: non vi sono, infatti, segnali che lascino presagire l’incombere della malattia che, pertanto, si manifesta spesse volte con le tipiche “fratture da fragilità ossea“, che negli anziani sono particolarmente comuni al femore, ma possono verificarsi anche al polso, alle coste o alle vertebre.

Per contrastare la delicatezza della struttura ossea tipica dell’ osteoporosi negli anziani è consigliabile mantenere un’alimentazione ricca di fosforo e calcio (i due minerali che concorrono alla formazione e costituzione delle ossa), ma anche di vitamina D, la quale permette l’assorbimento del calcio, rarissimo negli alimenti e che viene spesso eliminato attraverso le urine. Pertanto, si raccomanda di moderare l’assunzione di sale e di altri alimenti quali spinaci, prezzemolo, uva, fichi, cioccolato, caffè e tè, ricchi di ossalati, sostanze che riducono l’assorbimento di calcio da parte dell’intestino. Gli alimenti più ricchi di calcio sono, invece, yogurt e latte (dei quali sarebbe bene consumare una porzione al giorno) ed anche i formaggi. Non c’è da preoccuparsi se si ha il colesterolo alto o se si è in sovrappeso, dal momento che varietà come il Grana parmigiano DOP sono poco calorici e non contengono elevate quantità di colesterolo, quindi possono essere tranquillamente consumati tre volte alla settimana. Tuttavia anche legumi e ortaggi a foglia verde scura sono ottimi per contrastare l’ osteoporosi negli anziani, poiché apportano buone quantità di calcio e le proteine vegetali diminuiscono l’eliminazione dello stesso attraverso le urine.
Per quanto riguarda la vitamina D, invece, si raccomanda di introdurre nella propria dieta quotidiana aringhe e alici e di esporsi al sole non filtrato da superfici vitree per 10-15 minuti al giorno d’estate e per 20-30 minuti nel periodo invernale, dal momento che i raggi solari sono necessari per la sintesi di questa vitamina fondamentale per combattere l’ osteoporosi negli anziani. Un errore che assolutamente non va commesso è quello di convincersi che la fragilità ossea imponga l’immobilità più totale e che a causa della malattia sia meglio astenersi dal fare attività fisica. Infatti, il moto è un ottimo modo per preservarsi dai danni tipici dell’ osteoporosi negli anziani perché l’attività fisica, soprattutto se “in carico”, dunque praticata in presenza di gravità, grazie alla sollecitazione prodotte e alle contrazioni muscolari, rinforza l’osso e ne stimola la nuova formazione. Inoltre, il movimento aiuta il corpo a sviluppare reazioni di difesa alle cadute, fatto che permette di rendere eventuali incidenti fisicamente meno traumatici. Pertanto si consiglia di camminare per almeno un’ora al giorno, poiché questa semplice attività, producendo una sollecitazione ritmica prolungata, permette di rafforzare l’apparato scheletrico limitando i danni dell’ osteoporosi negli anziani.

Quali sono i sintomi dell'osteoporosi?

L'osteoporosi è una malattia silente e l’esordio dei sintomi coincide con la comparsa di una frattura da fragilità. Tutti i distretti scheletrici sono affetti dall’osteoporosi e possono essere interessati da eventi fratturativi. Tuttavia, le più comuni fratture da fragilità interessano la colonna vertebrale, il femore prossimale (collo) ed il polso.

È possibile prevenire l’osteoporosi?

L’ osteoporosi negli anziani, purtroppo, risulta essere piuttosto asintomatica e per nulla premonitrice: non vi sono, infatti, segnali che lascino presagire l’incombere della malattia che, pertanto, si manifesta spesse volte con le tipiche “fratture da fragilità ossea“, che negli anziani sono particolarmente comuni al femore, ma possono verificarsi anche al polso, alle coste o alle vertebre.
Per contrastare la delicatezza della struttura ossea tipica dell’ osteoporosi negli anziani è consigliabile mantenere un’alimentazione ricca di fosforo e calcio (i due minerali che concorrono alla formazione e costituzione delle ossa), ma anche di vitamina D, la quale permette l’assorbimento del calcio, rarissimo negli alimenti e che viene spesso eliminato attraverso le urine.

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