Vaccini agli anziani, un bene per la loro salute e per la sanità pubblica

Vaccinare? Conviene sempre, anche nella popolazione anziana.

La gestione di una malattia infettiva in un soggetto anziano può risultare molto più critica che in un soggetto più giovane. Innanzitutto, gli anziani hanno una maggiore prevalenza di patologie croniche concomitanti, come il diabete, le malattie cardiovascolari e la Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva). L’influenza, le infezioni da pneumococco e l’herpes zoster possono aumentare il rischio di complicanze cardiovascolari ed è stata dimostrata una forte associazione tra influenza e complicanze di patologie preesistenti.

Inoltre, una malattia infettiva può manifestarsi diversamente negli anziani, in particolare nei soggetti più fragili e in quelli con disabilità cognitive, rendendo più difficili la diagnosi e la gestione precoce.

Nell’anziano c’è un più alto rischio di reazioni avverse ai farmaci e di interazioni farmacologiche a causa alla politerapia e un maggior rischio di infezioni legato all’uso di farmaci assunti per alcune patologie croniche che aumentano la suscettibilità: gli anticolinergici e altri farmaci sedativi, ad esempio, aumentano il rischio di polmonite.

Le malattie infettive accrescono il rischio di ospedalizzazione, di peggioramento della qualità della vita, di perdita di autonomia e morte negli anziani.

Le persone di età ?65 anni, se ospedalizzate o ricoverate in una casa di cura, sono anche più soggette alle infezioni ospedaliere resistenti, sia per via della progressiva perdita di competenza immunologica sia per la presenza di malattie concomitanti.

La prevenzione delle malattie negli adulti e negli anziani mediante vaccinazione consentirebbe ogni anno in Europa di risparmiare moltissimo in termini di costi di ospedalizzazione e di spese mediche.

Le malattie prevenibili con la vaccinazione negli anziani concludono gli autori dello studio  rappresentano in Europa un notevole onere sanitario e sociale che non viene affrontato nonostante la disponibilità di vaccini efficaci, a causa della mancanza di raccomandazioni e/o rimborsi, della difficoltà di attuare strategie di vaccinazione, indifferenza, precedenti esperienze negative (reali o percepite) e a causa delle pressioni negative provenienti dalla famiglia/società, pubblicità/media. Sulla base degli studi condotti finora sui fattori determinanti il tasso di vaccinazione, un buon sistema di monitoraggio e l’invio di lettere personali che promuovono vaccinazioni gratuite, gli obiettivi nazionali stabiliti per le coperture vaccinali, gli incentivi sanitari ai lavoratori che si vaccinano, i sistemi di rimborso delle vaccinazioni, le campagne di sensibilizzazione, le forti raccomandazioni ufficiali e un’adeguata accessibilità al vaccino possono portare a tassi di copertura vaccinale più alti anche negli anziani.

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